ZetaTalk: Ritorno alla Normalità


La rotazione della Terra ritornerà al suo ritmo normale entro pochi giorni dal passaggio del dodicesimo pianeta. In realtà, la ripresa avverrà più velocemente rispetto al rallentamento della rotazione, per il fatto che il dodicesimo pianeta lascia il sistema solare ad una velocità maggiore di quella con cui è entrato. Quando il dodicesimo pianeta entrerà nel sistema solare punterà diritto verso il Sole, ma poichè la forza di repulsione ne impedirà l’impatto, il dodicesimo pianeta verrà respinto e allontanato dal Sole, e sfreccerà fuori del sistema solare. Entro un giorno del passaggio, la Terra quindi ricomincerà a ruotare nuovamente ed entro un giorno o due avrà ripreso la sua rotazione normale. Tuttavia, per un periodo di assestamento che può durare parecchi mesi o persino anni, la rotazione potrà essere un po'irregolare. Non si dovrebbe regolare l'orologio sulle 24 ore, almeno non inizialmente.

Sulla Terra, che a causa del dodicesimo pianeta ha già subito una confusione del proprio campo magnetico, i decenni che seguiranno il passaggio del dodicesimo pianeta saranno essenzialmente un'immagine riflessa dei decenni prima del passaggio. Tuttavia, il ritorno della Terra ad una condizione normale del campo magnetico avverrà se non dopo diversi anni dal secondo passaggio del dodicesimo pianeta. Come abbiamo spiegato, durante il prossimo passaggio, il dodicesimo pianeta passerà vicino alla Terra una prima volta, mentre si troverà dal lato opposto del Sole al secondo passaggio. Negli anni tra il primo e secondo passaggio, la distanza del dodicesimo pianeta sarà tale da continuare a confondere magneticamente il nucleo della Terra. Le bussole quindi si comporteranno irregolarmente per un certo numero di decenni dopo il passaggio.

Un atmosfera cupa, con le nuvole molto basse sulla superficie, durerà almeno due decenni e poi si dissolverà nel corso degli anni seguenti. Parecchi fattori saranno qui in gioco, causando questa situazione. In primo luogo, l'atmosfera essenzialmente sarà stata strappata via durante il passaggio del dodicesimo pianeta ed in processo di ricostruzione. In secondo luogo, i vulcani che erutteranno durante lo slittamento polare continueranno ad emettere cenere nell'atmosfera, generando un annuvolamento denso. Anche dopo che questi vulcani ritorneranno inattivi, la cenere immessa nell'atmosfera impiegherà un certo periodo a depositarsi. Poichè lo spessore dell'atmosfera sarà più sottile, tenderà a cedere tutta l'umidità piuttosto rapidamente. Le nubi, dopo tutto, sono vapore acqueo e, non avendo molto spazio per ascendere, saranno soggette a movimenti lenti e urtandosi tra loro causeranno la condensazione e la precipitazione del vapore. Vi sarà quindi una pioggia continua, almeno in forma di pioviggine. La ricrescita della vegetazione avverrà in proporzione alla luce solare che riuscirà a filtrare attraverso la densa copertura nuvolosa. Inizialmente, vi sarà soltanto un germoglio o due,  rapidamente divorato da qualsiasi essere affamato che vaghi nelle vicinanze. A causa dell'ambiente umido e nuvoloso, molte specie di piante non si riprodurranno finchè il clima non cambierà ed allora, attivate dalle circostanze climatiche in base alle quali il loro DNA è stato programmato a reagire, i semi germoglieranno magicamente. Le foreste rase al suolo dagli uragani o bruciate durante le tempeste di fuoco ricresceranno dai semi. Dopo alcuni decenni, saranno cresciute giovani foreste, praterie e paludi. La vegetazione opportunista verrà in seguito soppiantata col ritorno in tutto il mondo di un clima normale. Per centinaia di anni, tuttavia, la vegetazione in una data regione potrà cambiare notevolmente nel tempo a causa di questo processo di adattamento climatico.

La fauna selvatica, essendo mobile, reagirà più prontamente della vegetazione. La fauna selvatica tenderà a vagare fino a trovare una zona ospitale insediandosi lì fino al ritorno della normalità. Molte specie sembreranno estinte, mentre in realtà saranno solo decimate e rifugiate in zone dove il clima sarà più favorevole. In seguito torneranno a riprodursi ed a farsi vedere e così, all'umanità, sembreranno riapparse improvvisamente. I pesci se la caveranno meglio, specialmente se d'alto mare, poichè la vita negli oceani non sarà traumatizzata quanto la vita sulla terraferma. Infatti, per via dell'aumento di anidride carbonica nell'aria dopo lo slittamento polare, tutti gli organismi marini nell'oceano prospereranno, generando una reazione positiva nella catena biologica. Poichè l'uomo, il grande predatore, sarà essenzialmente sparito, le specie che si erano quasi estinte prospereranno.

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